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La guerra civile e la dittatura franchista indussero la maggior
parte dei surreaalisti ad abbandonare la Spagna e a stabilirsi
in un primo tempo sopratutto in Francia, poi anche nel Nuovo Mondo.
Molti di loro fecero ritorno in Europa negli anni del secondo
dopoguerra.
Furono sopratutto questi artisti spagnoli in esilio, il cui repertorio
simbolico fu segnato dalla concezione surrealista di Juan Larrea
della mutevolezza del mondo a contribuire in misura determinante
alla diffusione del movimento nel Nuovo Mondo.
Il Messico sopratutto, dove già in precedenza erano stati
stabiliti contatti con i suoi pittori d'avanguardia dell'epoca
della rivoluzione, accolse con entusiasmo la maggior parte degli
artisti, fra cui Luis Bunuel, Remedios Varo, Rodrìguez
Luna e Ferrán Texidor.
Ma anche Puerto Rico, l'Argentina e gli USA offrirono una nuova
patria ai surrealisti.
Alla metà degli anni Quaranta si manifestava a New York
una presenza spagnola, la cui importanza e la cui influenza non
sono ancora state studiate. |