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Carlo Maria Mariani |
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Nasce a Roma nel 1931. Interrotti gli studi classici
frequenta i corsi di disegno dal vero, storia dell'arte ed estetica in un Istituto d'Arte privato di Roma. Comincia a
dipingere da autodidatta. Si iscrive all'Accademia di Belle Arti, diplomandosi nel 1955. All'inizio degli anni settanta
sperimenta una fase pittorica astratta, caratterizzata da stesure cromatiche piatte e dall'utilizzo di tele dalle forme
insolite, rettangoli che terminano in una o due lunette semicircolari o mandorle. Poi torna al figurativo e approda ad
uno stile iperrealista. A partire dal '75 il suo iperrealismo abbandona la mimesi del quotidiano per volgere al recupero
anacronistico della pittura del passato, inizialmente indagata con un procedimento di tipo concettuale, attraverso
un'analisi del rapporto tra fotografia e pittura. Giunge quindi alla definizione di un perfetto stile neoclassico che
rimarrà in seguito la sua cifra distintiva Prendendo spunto dalle teorie estetiche di Winckelmann e Mengs, costruisce un
complesso programma simbolico e narrativo e giunge alla definizione della piena identità tra l'artista e l'opus. Nel 1980
realizza l'opera La Costellazione del Leone, in cui ritrae se stesso al centro della tela circondato da critici d'arte,
galleristi, pittori della nuova corrente figurativa. In quello stesso anno Maurizio Calvesi e Marisa Vescovo, presentando
alla Galleria La Tartaruga di Roma due artisti molto affini a Mariani (Franco Piruca e Stefano di Stasio) definiscono il
neonato stile come 'Anacronismo'. Altri critici coniano le definizioni di 'Pittura colta', 'Ipermanierismo', 'Magico
Primario'. |